I sette codici musicali trentini del Quattrocento sono la più vasta collezione esistente al mondo di composizioni musicali polifoniche del XV secolo.
Grazie ad un progetto svoltosi sotto la direzione scientifica del prof. Marco Gozzi, curato dall’Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di trento in collaborazione con la Società Filarmonica di Trento e con la Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del Ministero per i Beni e le Attività culturali, i sette preziosi Codici sono ora consultabili e sfogliabili on line all’indirizzo:
https://www.cultura.trentino.it/portal/server.pt/community/manoscritti_musicali_trentini_del_%27400
Sono sette voluminosi manoscritti cartacei identificati dalle sigle Tr87, Tr88, Tr89, Tr90, Tr91, Tr92 e Tr93 (dalla numerazione originaria che avevano nella Biblioteca capitolare del Duomo di Trento); il più imponente è Tr 90, con 465 fogli (930 pagine), mentre il più piccolo è Tr 92, che conta 238 carte (476 pagine).
Sei codici, di proprietà della Provincia autonoma di Trento, sono oggi conservati al Castello del Buonconsiglio di Trento, mentre uno (Tr 93), proveniente dall’Archivio diocesano Tridentino, è conservato presso il Vigilianum.
Alla fine degli anni ’30 del Novecento giunse a Trento per studiare i codici il giovane Laurence Feininger. A lui si deve la trascrizione completa di tutti i brani dei codici: una trascrizione semidiplomatica che riempie numerosi volumi rimasti manoscritti (due sono ora conservati presso il Castello del Buonconsiglio nel fondo a lui intitolato e altri sono conservati presso la Biblioteca del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma). Feininger fece anche la revisione degli indici del contenuto dei codici pubblicati nel 1900 da Guido Adler e Oswald Koller (per Tr 93 nel 1924 da Rudolf von Ficker) e pubblicò numerosi pezzi dei codici nelle collane della Societas Universalis Sanctae Ceciliae.
L’immenso corpus di musica tramandato dai “Codici di Trento” resta ancora in parte inedito, soprattutto per quanto riguarda le composizioni prive di ascrizione: solo due terzi dei brani godono di edizioni in notazione moderna e spesso le trascrizioni seguono criteri ecdotici ed editoriali assai datati e bisognosi di correzione.
Nel 2012 il prof. Marco Gozzi ha avviato, con il contributo della Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento, una nuova collana di trascrizioni dell’Istituto Italiano per la Storia della Musica dal titolo Codici musicali trentini del Quattrocento, che consiste in agili monografie critiche, dedicate ciascuna ad una diversa forma musicale. Ogni monografia è preceduta da un’ampia introduzione storica e musicologica ed è corredata di apparato critico. Le composizioni che prevedono la prassi dell’alternatim sono completate con le opportune integrazioni delle sezioni in canto piano tratte da codici dell’epoca della stessa area geografica.
Sinora sono usciti due volumi:
- Sequenze, a cura di Marco Gozzi, 2012 (360 pp.)
- I Kyrie di Tr93, a cura di Antonio Chemotti, 2014 (240 pp.).